Il Garante della Privacy ha emanato le prime ordinanze-ingiunzioni per le violazioni alla legge n. 675/96.
L’Autorità per la tutela dei dati personali ha dato inizio alla fase della repressione degli illeciti amministrativi per violazioni della legge n. 675/96, a tutela dei dati personali. Il Garante, infatti, ha emesso le prime ordinanze-ingiunzioni nei confronti di alcune associazioni che, nell’espletare il trattamento dei dati personali degli appartenenti, sono incorse nella violazione dell’art. 10 della stessa legge.
Secondo l’art. 10 della legge n. 675/96 gli interessati, ovvero i soggetti cui si riferiscono i dati sottoposti a trattamento, devono ricevere, al momento della raccolta dei dati, una informativa, orale o scritta, in relazione al titolare e al responsabile del trattamento dei dati personali, alle finalità e alle modalità del trattamento, ai diritti garantiti dalla legge, nonché all’ambito di comunicazione e diffusione dei dati. L’informativa di cui all’art. 10 riveste una particolare importanza, costituendo il presupposto necessario affinché l’interessato possa validamente esprimere il proprio consenso al trattamento dei dati personali. In caso di omessa comunicazione dell’informativa, l’art. 39 della legge n. 675/96 prevede l’applicazione di una sanzione amministrativa al pagamento di una somma da lire cinquecentomila a lire tre milioni. Il Garante ha, quindi, emanato delle ordinanze-ingiunzioni, avverso le quali il responsabile della violazione può proporre opposizione nel termine di trenta giorni, avanti il Giudice di Pace del luogo in cui è stata commessa la violazione.