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La Commissione Europea ha elaborato una bozza di direttiva in materia di danni ambientali.

Il 24 gennaio u.s., la Commissione Europea ha presentato una proposta di direttiva comunitaria in materia di prevenzione e risarcimento dei danni significativi all’ambiente. Lo scopo della direttiva è quello di armonizzare i regimi di responsabilità, vigenti negli ordinamenti nazionali, per danni all’ambiente. L’ambito di applicazione della direttiva è ristretto ai “danni significativi all’ambiente”; intendendosi, con questa espressione, quei danni derivanti da attività potenzialmente pericolose per l’ambiente e già disciplinate dalla legislazione comunitaria.

Il progetto di direttiva comunitaria non prevede il risarcimento di qualsiasi danno ambientale, ma del danno che possa essere definito “significativo”. Nell’ambito di applicazione della direttiva, quindi, dovrebbero rientrare le attività potenzialmente pericolose per le “risorse idriche”, per la “biodiversità” e la “salute umana”, in generale; ad esclusione del c.d. danno tradizionale, ossia il danno a cose e persone. Tali attività, inoltre, dovrebbero essere individuate facendo riferimento alla legislazione ambientale già in vigore a livello comunitario, e che ne disciplina l’esercizio in presenza di determinate condizioni come, ad esempio, l’ottenimento di una autorizzazione o l’adozione di determinate precauzioni. Ai fini risarcitori, lo schema di direttiva adotta un criterio di imputazione della responsabilità di carattere oggettivo, a prescindere, quindi, dal dolo o dalla colpa dell’autore dell’illecito. Quest’ultimo dovrà attivarsi per ripristinare l’habitat preesistente al verificarsi del danno.