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Varato lo schema di decreto legislativo in materia di responsabilità amministrativa delle società.

Lo schema di decreto, varato l’11 aprile 2001 dal Consiglio dei Ministri, disciplina la responsabilità degli enti per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato. Tali enti si identificano con quelli forniti di personalità giuridica, con le società e le associazioni, anche prive di personalità giuridica. Sono invece esclusi dal campo di applicazione del suddetto decreto, lo stato, gli enti pubblici territoriali e gli enti pubblici non economici. Gli enti coinvolti risponderanno, invece, degli illeciti amministrativi conseguenti ai reati commessi dai loro amministratori o dirigenti, nel loro interesse o a loro vantaggio.

L’ente non è responsabile quando: 1) provi che l’organo dirigente ha adottato un modello organizzativo interno, atto ad evitare reati della specie di quello di fatto verificatosi; 2) provi che il compito di vigilare sul funzionamento del suddetto modello è stato affidato ad un proprio organismo dotato di autonomia; 3) ovvero, fornisca la prova che gli autori dell’illecito hanno agito eludendo fraudolentemente il modello organizzativo adottato. L’ente è altresì responsabile nei casi in cui l’autore del reato non sia stato identificato o non sia imputabile, ovvero il reato si sia estinto. Le sanzioni amministrative previste vanno da quella pecuniaria, a quella interdittiva, per giungere, in ogni caso, alla confisca del profitto tratto dal reato, ed, eventualmente, alla pubblicazione della sentenza. Le principali critiche rivolte a tale schema di decreto riguardano la disparità di trattamento che si verrebbe a creare tra gli enti di grandi dimensioni e quelli di dimensioni medio-piccole. Nei secondi, infatti, normalmente non esiste una struttura organizzativa complessa, cui delegare una finzione di controllo, al fine di andare esente da responsabilità. Come potranno questi ultimi provare di avere adottato tutte le misure necessarie per evitare la commissione di reati, come quelli di corruzione, concussione e frode?. Si dovrà attendere l’approvazione del decreto da parte di Camera e Senato per le eventuali, quanto auspicate, modifiche.