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Al vaglio del Parlamento Europeo il progetto di direttiva comunitaria che estende la tutela della privacy

La proposta di direttiva europea in materia di privacy si trova ora al vaglio del Parlamento Europeo, dopo un lungo iter normativo nel corso del quale si è cercato di contemperare le esigenze della libera comunicazione a fini commerciali, con quelle di tutela dei dati personali. La proposta di direttiva ha lo scopo di estendere il campo di applicazione della precedente direttiva comunitaria in materia di privacy (94/46 CE), attuata in Italia con la legge n. 675/96. Gli strumenti di tutela predisposti riguardano il trattamento dei dati personali e la loro circolazione attraverso la rete Internet, nonché il trattamento dei medesimi dati attuato dalle compagnie telefoniche che gestiscono la rete fissa o mobile.

Il progetto di direttiva contiene un articolato di 19 articoli, nei quali l’Unione Europea ha sancito importanti principi di tutela dei dati personali in settori che fino ad oggi sono rimasti esclusi dal campo di applicazione della precedente direttiva comunitaria. Si pensi al trattamento dei dati e alla loro circolazione attraverso la rete Internet, che comportano l’invio talora indiscriminato di messaggi pubblicitari a fini commerciali. Per evitare tale uso dei dati personali, la bozza di direttiva prevede che qualsiasi fornitore di comunicazione elettronica debba assicurare ai propri utenti il massimo livello di sicurezza e, nel caso in cui non sia in grado di garantire tale sicurezza, ne dia immediata comunicazione agli utenti. Gli stati membri sono, quindi, obbligati a vietare, per legge, l’ascolto, la memorizzazione e altri tipi di sorveglianza sulle comunicazioni. Regole rigide sono previste anche per i gestori di telefonia, fissa o mobile, che non potranno trasmettere fatture dettagliate, con l’indicazione delle chiamate e dei costi, senza l’espressa richiesta dell’utente. Saranno, altresì, considerati illegali i contratti telefonici che escludano la scelta dell’abbonato di rimanere anonimo. Tra le altre novità, la direttiva prevede, inoltre, il divieto di inviare chiamate telefoniche a meri fini di promozione commerciale.