News


La Commissione Europea rileva la violazione, da parte dell’Italia, della normativa comunitaria in materia di rifiuti.

La Commissione Europea, nello svolgimento dell’attività di vigilanza sul rispetto, da parte degli Stati membri, delle disposizioni comunitarie, ha rilevato il mancato adeguamento dell’Italia alle disposizioni Ue in materia di gestione delle discariche e di smaltimento dei rifiuti generici o pericolosi. La Commissione ha rilevato, altresì, il mancato adeguamento dell’Italia alla direttiva quadro sui rifiuti, nella parte in cui prevede che le imprese che raccolgono e trasportano rifiuti debbano registrarsi presso le autorità competenti. A seguito delle iniziative di richiamo prese della Commissione, nei confronti dell’Italia, è prevedibile che quest’ultima debba rendere conto dei suoi inadempimenti davanti alla Corte di Giustizia.

L’intervento di richiamo della Commissione nei confronti dell’Italia ha ad oggetto, altresì, la mancata adozione e comunicazione, nel termine previsto del 16 luglio 2001, della normativa nazionale di recepimento della direttiva europea in materia di discariche. Le richieste di adeguamento formulate dalla Commissione costituiscono la seconda fase del procedimento di infrazione previsto dall’art. 226 del Trattato Ce. Qualora l’Italia non si attivi, entro due mesi, per fornire alla Commissione adeguate risposte ai richiami formulati, quest’ultima potrà adire a Corte di Giustizia. In particolare, rileva il mancato adeguamento della normativa nazionale in materia di rifiuti alla direttiva quadro. Secondo le disposizioni comunitarie, infatti, le imprese che raccolgono e trasportano rifiuti professionalmente o che provvedono allo smaltimento o al recupero dei rifiuti per conto terzi, devono essere registrate presso le competenti Autorità, nel caso in cui non siano destinatarie di alcuna autorizzazione. Secondo la normativa italiana, invece, tali imprese che raccolgono o trasportano i rifiuti entro determinati quantitativi non hanno alcun obbligo di registrazione. Ne deriva una diminuzione della soglia di tutela e di protezione ambientale.