L’atto tributario deve essere motivato, pena la nullità dello stesso
Con la sentenza n. 21564/2013, la Sez. Tributaria della Corte di Cassazione è tornata a ribadire un principio fondamentale per la tutela del contribuente, ovvero quello di motivazione degli atti tributari.
Con la sentenza n. 21564/2013, la Sez. Tributaria della Corte di Cassazione è tornata a ribadire un principio fondamentale per la tutela del contribuente, ovvero quello di motivazione degli atti tributari.
L’obbligo di motivazione dell’atto impositivo persegue, infatti, il fine di porre il contribuente nella condizione di conoscere la pretesa impositiva in misura tale da consentirgli sia di valutare l’opportunità di esperire l’impugnazione giudiziale, sia di contestare efficacemente l’an e il quantum debeatur.
Detti elementi conoscitivi, aggiunge la Corte, devono essere forniti all’interessato, non solo tempestivamente e cioè inserendoli ad origine nel provvedimento impositivo, ma anche con quel grado di determinatezza ed intelligibilità che permetta al medesimo un esercizio non difficoltoso del diritto di difesa.